Una delle tante leggende al riguardo, vuole che il termine “bàcaro” sia nato da un’esclamazione di un gondoliere che un giorno, assaggiando un nuovo vino venuto dal sud Italia, esclamò: “Bon, bon! Questo xe proprio un “vin de bàcaro”. L’espressione veneziana “far bàcara” significa fare baldoria nel nome di Bacco ed è così, sulla scia ebbra del “bon vin”, sono nate le tipiche osterie veneziane.
La città ne è costellata: alcune sono per lo più frequentate dai turisti, mentre altre, nascoste tra i vicoli stretti, quasi impenetrabili, del capoluogo lagunare, sono certamente più intime e autentiche e per questo preferite dai veneziani che sono soliti fare il “giro d’ombra”, andare, cioè, di bacaro in bacaro e bere con gli amici un buon bicchiere di vino della casa. Senza dubbio, Cantina Do Spade è una di queste. La sua fama, però, è tutt’altro che recente dato che, ormai da secoli, alimenta (letteralmente) la storia della città avendo ospitato celebri personaggi, veneziani e non, come Giacomo Casanova che pare avesse un’altra grande passione nella sua vita oltre alle donne: l’ombra.
Anche in questo caso ci sono numerose leggende che si contendono la paternità di quest’appellativo ma pare che, semplicemente, il bicchiere di vino sia chiamato così perché, originariamente era venduto dagli ambulanti che seguivano l’ombra del campanile di San Marco per proteggerlo dal sole. Nella Cantina, però, troverete anche una grande scelta dei più pregiati vini che la terra veneta offre, ottimi per accompagnare non solo i cicchetti ma i buonissimi piatti, ispirati alla tradizione culinaria della regione e preparati con prodotti autoctoni, acquistati quotidianamente nel vicino Mercato di Rialto.
È in questo modo che Do Spade mantiene viva una storia secolare ma ancora ricca di vita, lì in quel vicolo nascosto, dietro il Ponte di Rialto.